E  molte cose credevo di averle dimenticate
chiuse in un mondo che insieme  abbiamo diviso
Con così tanti interessi affari e cose, cose
che avevano il chiaro compito di farci scordare delle precedenti
compresa la pazzia di aver potuto credere
che si sarebbero potute condividere
tutte, persino la fine di ogni cosa.Strano è pensare che sia accaduto dopo
quando noi eravamo già stranieri l’uno all’altro e ciascuno a se stesso
ognuno di noi su una spiaggia distante
diversa lontana.
E accade così spesso  che nessuno se ne accorge
non si accorge se ciò che sta guardando è lei  lui o se stesso
quell’io che vede dovunque e in cui non si riconosce mai
confondendolo. Era Lei? Ero io?
Domande a cui nemmeno si cerca di dare risposta
domande di cui si sente il mistero nascondersi più lontano
oltre la nostra spiaggia oltre la spiaggia dell’altro.
Alla fine resta una specie di visione
ci si sente stranieri e naufraghi su una spiaggia sconosciuta
distante    così molte cose sono divenute distanti da noi
sconosciute perse in altre
tante ombre.
E più cerchi di dimenticare più spesso ti senti strano
estraneo a te stesso e agli altri
quelli con cui vorresti confoderti
perdere quella sensazione  che hai di te
di lei o di lui  di ognuno di quelli che hai dimenticato
anche loro lì sulla spiaggia distante
sempre più distante e sempre più spesso
ti perdi, ti perdi per non fare più ritorno a te stesso.