domenica 24 febbraio 2013

L'1

visioni per chilometri e chilometri

milioni di brillanti

granai di sabbia fine e morgane

lassù dove tutto tace

e non si muove un dito per avviare l’ingranaggio

di questo immenso carillon

fatto di aghi senza bilance

di lune e di pianeti

di me-te-ore senza re e senza regine

senza impulsi sessuali e valanghe di pubblicità

che riguardano il net il blog il link il web

niente segnali niente di niente

per questi nostri sensi catapultati nella narcosi

di questi minuscoli micro-cip t e r r e s t r i

estratti da lassù da quell’incommensurabile

buio dove nasce la luce


martedì 12 febbraio 2013

e' un giardino bianco



 dove il nero è la torba di una storia sotterraneanon lontano da  casa ti sei  riempita le tasche
pietre e pietre per sgravarti della vita
e ti sei gettata nel fiume
per raggiungere un luogo che solo tu conosci adesso.
Tra le ombre del racconto
di un’altra hai lasciato scritto un diario
dove le  voci sono vive
richiami di un  fiume che era la vita in te
e in quella  ti sei di nuovo immersa
senza pesi nella coscienza senza sassi nella testa.
Appeso al tuo silenzio un nuovo corso
di parole senza traccia  un giardino scomposto
dove i semi ti hanno dissepolto e al vento  alla pioggia
a tutte le stagioni parli senza dire un solo verbo
solo il suono  nel suolo del cosmo.
Ora sei
vita  che si tesse
con le pietre alla terra
e tutto è
semplicemnte
una storia da falciare
quando l’erba del tuo prato si fa alta
ancora e di nuovo si può ricordare.
 

 


giovedì 7 febbraio 2013

èstate









mi versavo sui  piedi la sabbia
mentre l’acqua  dell’ombra
lambiva intorno  ogni cosa
e non vedevo in manovra  lo spazio
del mondo solo i miei piedi ad una estremità dello sguardo e
le mani chiuse

martedì 5 febbraio 2013

Non so più se è un sogno

lo strano è vivere
distesa
sul fondo la barca
quegli occhi il mare me li mette addosso
oltre passa lo scheletro la marea il tempo
mi allontana dentro il ventre
del vento rovescia il seme
terra che trasporta in me (il) suo frutto.
Contro
il legno del braccio rema nell’estuario l’origine
l’avvolta ombra l’oscuro torace della forma mi avvolge
mi trattiene in quell’acqua ghiaccio e fiamma
sole ipotesi
di luce che si infrange dentro i miei divieti
sul torto di oggi e
non so se è ancora sogno o non sono più dentro quel mondo capovolto.






domenica 3 febbraio 2013

you always start it


Quello che non ho sono le tue pistole
per conquistarmi il cielo 
per guadagnarmi il sole