occhi che mi accerchiano di silenziorespiri che mi spingonoad aprire il mio cartoccioquesto corpo che è il tuo specchio
un natale dove sto da giorni seduto
accanto allo stipite della portaguardo il tuo corpo orizzontalesenza poter faresenza poter trascorrere da te a mesiamo una solalingua di terranell’angolo di un foglio che non ha vocaboli di sensoche non è poesia né resto del temponon immagina la pietra cosa sia il pane
non sente il vento dentro il campo la semina del tuo silenzio.
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